La recensione di Johan Rossi Mason.

 

Questa è la storia affascinante del medico che scoprì germi e batteri prima che fossero identificati con un microscopio. Quell’ Ignác Semmelweis che mise un freno all’epidemia di febbre puerperale che per decenni aveva sterminato le partorienti e fatto scervellare i medici dell’epoca. 

 

«Tremano i polsi al solo pronunciare il nome della feb- bre puerperale; perché non esiste quasi nessuna malattia acuta più terribile di questa […]. C’è qualcosa di così toc- cante nella morte di una donna che ha appena partorito il suo bambino, qualcosa di così triste nella delusione del- le speranze che si erano nutrite, qualcosa di così penoso nella condizione del nuovo nato, abbandonato, inerme, privato per sempre di quelle tenere cure e carezze che gli sono necessarie – che anche il cuore più duro è sensibile alla catastrofe. È una sorta di profanazione» così scrive Charles Delucena Meigs, professore di ostetricia e malattie delle donne e dei bambini, Jefferson Medical College diFiladelfia nel 1851.

Nel 1847, nella prima divisione dell’Allgemeines Krankenhaus moriva una madre su sei, e molte altre ne sviluppavano i primi sintomi, superandoli poi in qualche modo ed evitando così un simile destino. L’esperienza di Vienna non era certo unica; si ripeteva negli ospedali di tutta Europa e, pur se in misura minore, in America. La febbre puerperale era onnipresente da quando mettere al mondo un bambino non avveniva più tra le mura di casa sotto l’occhio attento di una ostetrica ma era diventato una pratica medica che si svolgeva negli ospedali con l’aiuto di veri e propri medici. Peccato che questi prima dei parti eseguissero pratiche su soggetti malati e infetti e facessero autopsie senza poi lavarsi le mani o cambiarsi i guanti. Il che favoriva in maniera epidemica la trasmissione dei patogeni direttamente nel corpo della puerpera che moriva in pochi giorni dopo atroci sofferenze. Un problema che portò anche al dramma di intere generazioni di orfani e di medici che si grattavano il capo senza riuscire a darsi una risposta. 

 Alcune autorità li ritenevano un’impurità del sangue accumulatasi durante i nove mesi della gravidan- za, forse a causa dell’utero che, ingrossandosi, premeva sugli intestini provocando la stasi del materiale fecale, i cui veleni venivano assorbiti nelle vene. Se il libero flusso dei lochi non purgava il sangue da queste impurità dopo il parto, ne segui- va un’alterazione generale denominata “febbre da parto”, o “puerperale”. 

 Il diciassettesimo secolo viene spesso – e giustamente – definito come il secolo della scienza o come l’era della rivoluzione scientifica, ma la maggior parte delle teorie di quell’epoca intellettualmente stimolante si basava su un’instabile commistione di meticolose osservazioni confuse da speculazioni non dimostrate. Fra le più importanti enunciazioni quasi-scientifiche vi fu la cosiddetta “teoria della metastasi del latte”: secondo i suoi sostenitori del tutto logica, ma in realtà non meno azzardata di quella dell’arresto delle lochiazioni e basata su concetti analogamente inesatti. 

Durante il diciottesimo secolo vennero costruiti molti nuovi ospedali. Nelle province inglesi fra il 1736 e il 1799 ne furono fondati 32, e 5 a Londra fra il 1720 e il 1745: il Westminster, il Guy’s, il St. George’s, il London e il Middlesex. Nell’Europa continentale si verificava pressappoco la stessa esplosione di costruzioni. L’enorme Allgemeines Krankenhaus aprì i battenti nel 1784. 

I nuovi ospedali erano espressione della presa di coscienza da parte dei governi e degli individui dell’esistenza di una responsabilità della società nei confronti dei poveri mentre i ricchi erano curati a casa.

Ma ogni tentativo di combattere la malattia che uccideva le mamme falliva perché non si riusciva ad individuarne la vera fonte e talora le intuizioni corrette venivano abbandonate perché non erano suffragate da prove. 

Questa è la storia di quel giovane Semmelweis che individuò la risposta corretta al mortale quesito ma invece di raggiungere la fama e godere del plauso che spetta a chi fa una scoperta smile egli vide i suoi sogni infranti e la salute rovinata per sempre godendo della fama solo dopo la sua morte come talora accade ai grandi. 

 

 

Sherwin B. Nuland 

IL MORBO DEI DOTTORI 

La strana storia di Ignác Semmelweis 

Codice Edizioni 

2020

 

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