“Il quadro generale mostra un sistema sanitario sotto pressione, dove i ritardi nelle approvazioni, le lunghe attese per le prestazioni sanitarie e le crescenti disuguaglianze nell’accesso alle cure stanno compromettendo gravemente la salute pubblica in Italia. Nonostante tutti gli sforzi introdotti dal governo, è sempre più urgente un intervento strutturale sui comportamenti di cittadini ed operatori sanitari per migliorare l’efficienza del SSN e garantire un accesso equo e tempestivo alle cure per tutti i cittadini.” On. Daniela Sbrollini.

 

 

La sanità italiana sta affrontando una crisi crescente, caratterizzata da ritardi significativi nei processi autorizzativi e da disparità sempre più marcate nell’accesso alle cure mediche.

Un nuovo rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) evidenzia come, dopo l’approvazione dell’Agenzia europea del farmaco (EMA), il processo autorizzativo per un nuovo trattamento in Italia richieda in media 14 mesi.

A questo si aggiunge un’ulteriore attesa per le approvazioni regionali, con tempi che variano notevolmente da regione a regione: dai 129 giorni in Piemonte ai 279 giorni in Basilicata, con una media nazionale di 429 giorni.

L’Italia si colloca così al 14º posto in Europa per i tempi di approvazione delle domande di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC). Questo ritardo compromette l’accesso tempestivo a terapie innovative per molti pazienti italiani.

L’accesso alle cure è ulteriormente ostacolato dai lunghi tempi di attesa per le visite specialistiche e gli esami diagnostici nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Un’indagine del 2024, condotta BHAVE presso la popolazione italiana, rivela che il 39% degli italiani ritiene i servizi pubblici meno efficienti di quelli privati.

Per le visite specialistiche, il 46% degli intervistati attende mesi, con un ulteriore 16% che aspetta almeno un anno. Il 36,5% delle famiglie a basso reddito e 44,2% di quelli con reddito medio-basso rinunciano alle cure.

Le principali problematiche che affliggono il SSN identificate dal Patient Access Think Tank riguardano un utilizzo inappropriato dei servizi sanitari (ricorso frequente al pronto soccorso per problemi non urgenti, visite mediche ed esami diagnostici non necessarie, uso improprio di farmaci, come l’automedicazione o l’interruzione prematura delle terapie prescritte), una comunicazione inefficace con i cittadini a cui si va ad aggiungere la carenza di personale sanitario, di adeguate risorse economiche dedicate alla sanità pubblica e un’organizzazione ospedale territorio (come dei reparti all’interno dell’ospedale) migliorabile.

“Market Access e Patient Access sono concetti strettamente collegati, presentano differenze significative in termini di obiettivi, strategie e implicazioni. Il Market Access si concentra sull’introduzione e la disponibilità commerciale dei prodotti sul mercato, mentre il Patient Access si focalizza sull’effettiva fruibilità e utilizzo dei trattamenti da parte dei pazienti. Entrambi sono essenziali per garantire che le innovazioni nel settore sanitario raggiungano e beneficino i pazienti in modo efficace e sostenibile. La collaborazione tra tutti gli stakeholders è cruciale per superare le barriere e migliorare l’accesso ai trattamenti per tutti i pazienti.” Prof. Guido Rasi.

Per proporre soluzioni strategiche ed operative alle problematiche di un sistema sanitario sotto pressione, si è costituito Il Patient Access Think Tank (PATT) i cui obiettivi sono:

Definire il concetto di Patient Access anche come possibile nuovo paradigma all’interno del “Sistema Salute” italiano;

Sollecitare soluzioni a problematiche di accesso alla salute dei cittadini e dare corpo a livello nazionale ad azione sinergiche sia sull’individuo sia sull’organizzazione;

Produrre e diffondere idee concrete promuovendo coalizioni e consenso tra pubblico e privato e fra esperti, opinione pubblica e figure istituzionali;

Instaurare un dialogo aperto, costruttivo e plurimo tra diversi saperi e domini sul tema del Patient Access tra istituzioni, aziende private, associazioni di rappresentanza e società scientifiche.

 

Proposte Operative e Invito all’Azione Politica

Il diritto alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione Italiana, è un principio fondamentale che deve essere garantito a tutti i cittadini.

Tuttavia, negli ultimi anni, questo diritto sembra essersi trasformato da un “diritto fondamentale” a un “diritto ausiliario”, subordinato ai vincoli di bilancio e alle politiche economiche.

“Il Patient Access indica la possibilità e la capacità effettiva per un soggetto di prendersi cura di sé stesso o di qualcun altro rivolgendosi alla sanità pubblica” Annalisa Scopinaro, Presidente Uniamo.

Alla luce di queste premesse, grazie al contributo del PATIENT ACCESS THINK TANK e all’analisi del patient access journey in un’ottica cognitivo-comportamentale, sono state formulate una serie di proposte operative per affrontare le principali criticità del sistema sanitario italiano, che necessitano di attenzione prioritaria nel prossimo futuro:

Gestione delle Liste d’Attesa

  • Implementare sistemi di prenotazione centralizzati e digitalizzati (Numero Unico Nazionale), come la Piattaforma Nazionale delle Liste d’Attesa.
  • Integrazione banche dati regionali per evitare le doppie prenotazioni e le mancate visite, ad esempio, attraverso l’integrazione dell’anagrafe decessi, anagrafe ricoveri ospedalieri con anagrafe prenotazioni.
  • Potenziare l’uso della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale per migliorare l’efficienza e la trasparenza delle liste d’attesa.

Potenziamento dell’Interoperabilità in Sanità Digitale

  • Definizione e adozione di standard uniformi per la gestione dei dati sanitari per facilitare la comunicazione tra diverse piattaforme e strutture.
  • Investimenti nelle infrastrutture tecnologiche per migliorare la connettività e la capacità di elaborazione dei dati.
  • Implementazione di cartelle cliniche elettroniche accessibili in tutto il territorio nazionale.

Potenziamento della Telemedicina e dei Servizi di Assistenza Domiciliare

  • Sviluppo di linee guida nazionali per l’espansione dei servizi di telemedicina.
  • Estensione del servizio di telemedicina alle farmacie territoriali e ai laboratori di analisi cliniche accreditati.
  • Sviluppo di protocolli standardizzati per l’assistenza domiciliare integrata.

Collaborazione tra Stato e Regioni

Rafforzare la collaborazione tra lo Stato e le Regioni, riducendo le diseguaglianze nell’offerta di servizi sanitari e garantendo un monitoraggio sistematico delle performance.

Le Regioni e le aziende sanitarie devono rendicontare pubblicamente i loro risultati, fornendo dati omogenei e continuativi per permettere agli analisti e ai decisori di valutare l’impatto delle scelte politiche e organizzative.

L’Importanza delle Scienze Comportamentali

Alla stregua di altri paesi Europei ed internazionali e come anche suggerito dall’HWO, istituire delle Behavioral Intervention Units (BIUs) sia a livello nazionale sia regionale (come per altro già presenti in alcune regioni) per contribuire a migliorare la progettazione dei servizi sanitari, affrontando le barriere comportamentali e promuovendo cambiamenti positivi nei comportamenti di salute.