L’iniezione sottocutanea (s.c.) di ocrelizumab rende possibile una somministrazione in 10 minuti, mantenendo efficacia e sicurezza simili all’infusione endovenosa (e.v.). Ocrelizumab sc costituisce un’ulteriore opzione terapeutica senza la necessità di infrastrutture per la somministrazione e.v., ampliando l’accessibilità per i pazienti. Roche collabora attivamente con i sistemi sanitari nazionali in Europa per garantire che le persone con sclerosi multipla possano accedere a ocrelizumab sc il più rapidamente possibile.

 

 

Roche ha annunciato la concessione da parte della Commissione Europea dell’autorizzazione all’immissione in commercio di ocrelizumab per via sottocutanea (s.c.) per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla (SMR) e di quella primariamente progressiva (SMPP). Ocrelizumab s.c. è un’iniezione di 10 minuti, somministrata due volte all’anno e avente lo stesso schema posologico dell’infusione endovenosa (e.v.) approvata in precedenza. Oltre 350.000 persone con sclerosi multipla sono state trattate con ocrelizumab e.v. a livello globale.

“Ocrelizumab ha trasformato il trattamento della sclerosi multipla, essendo stata la prima terapia anti-CD20 approvata per questa patologia. Oggi, con l’approvazione della formulazione sottocutanea, la terapia diventa ancora più semplice richiedendo due sole somministrazioni l’anno della durata di 10 minuti, senza dover ricorrere a una procedura endovenosa” – ha dichiarato Carlo Pozzili Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Neurologiche, Università di Roma “La Sapienza”, II Facoltà di Medicina Ospedale S. Andrea, Roma.

“Grazie alla nuova modalità di somministrazione sottocutanea, da effettuare ogni sei mesi, l’accesso alla terapia con ocrelizumab sarà più agevole e potrà essere garantito ad un maggior numero di persone con sclerosi multipla, con un risparmio di tempo per pazienti, caregiver e operatori sanitari” – ha commentato Massimo Filippi, Professore della Neurology Unit, IRCCS San Raffaele Scientific Institute, Milano; Neuroimaging Research Unit, Division of Neuroscience, IRCCS San Raffaele Scientific Institute, Milano; Vita-Salute San Raffaele University, Milano.

L’approvazione si basa sui dati registrativi dello studio di Fase III OCARINA II, il quale ha dimostrato livelli non inferiori di ocrelizumab nel sangue, quando somministrato per via sottocutanea, nonché un profilo di sicurezza ed efficacia paragonabile alla formulazione endovenosa in pazienti con SMR e SMPP. Ocrelizumab sc è stato ben tollerato e non sono stati identificati nuovi problemi di sicurezza.

Oltre il 92% dei pazienti intervistati nell’ambito dello studio si è dichiarato soddisfatto o molto soddisfatto della somministrazione sottocutanea di ocrelizumab.

Ocrelizumab sc è stato sviluppato come opzione di trattamento alternativa da somministrare due volte all’anno, in aggiunta alla somministrazione endovenosa, al fine di adattare la somministrazione di ocrelizumab alle esigenze individuali dei pazienti e degli operatori sanitari.

L’iniezione sottocutanea è stata concepita per essere somministrata dagli operatori sanitari, garantendo la flessibilità della somministrazione in ambulatorio. Roche si impegna a promuovere programmi di ricerca clinica innovativi per ampliare la comprensione scientifica della sclerosi multipla, ridurre ulteriormente la progressione della disabilità nella SMR e nella SMPP e migliorare l’esperienza terapeutica di coloro che convivono con la sclerosi multipla.

 

Formulazione sottocutanea di ocrelizumab

La formulazione sottocutanea combina ocrelizumab con la ialuronidasi PH20 umana, una tecnologia di somministrazione del farmaco di Halozyme Therapeutics.

Ocrelizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato progettato per colpire le cellule B CD20-positive, un tipo specifico di cellula immunitaria che si ritiene contribuisca in modo determinante al danno alla mielina (isolamento e sostegno delle cellule nervose) e all’assone (cellule nervose).

Nelle persone con SM, il danno alle cellule nervose può causare disabilità. Gli studi preclinici hanno dimostrato che ocrelizumab si lega alle proteine di superficie CD20 espresse su alcuni linfociti B, ma non sulle cellule staminali o su quelle plasmatiche, il che suggerisce la conservazione di alcune importanti funzioni del sistema immunitario.

La tecnologia di somministrazione si basa su una ialuronidasi PH20 umana ricombinante proprietaria (rHuPH20), un enzima che degrada a livello locale e temporaneamente l’acido ialuronico – un glicosamminoglicano, una catena di zuccheri naturali presente all’interno dell’organismo – presente nello spazio sottocutaneo.

Queste caratteristiche aumentano la permeabilità del tessuto sotto la pelle, creando lo spazio necessario per l’ingresso di grandi molecole come ocrelizumab, e consentono alla formulazione sottocutanea di essere rapidamente dispersa e assorbita nel sangue.

Ocrelizumab è la prima e unica terapia approvata sia per la SMR (comprese la SM recidivante-remittente [SMRR] e la SM secondariamente progressiva [SMSP] attiva o recidivante, oltre alla sindrome clinicamente isolata [CIS] negli USA) sia per la SMPP.

 

Studio OCARINA II

OCARINA II (NCT05232825) è uno studio di fase III, internazionale, multicentrico e randomizzato volto a valutare la farmacocinetica, la sicurezza e l’efficacia clinica e radiologica della formulazione sottocutanea di ocrelizumab rispetto a ocrelizumab e.v. in 236 pazienti con SMR o SMPP.

Lo studio ha raggiunto gli endpoint primari e secondari, dimostrando una non inferiorità dell’iniezione sottocutanea rispetto all’infusione endovenosa sulla base dei livelli di ocrelizumab nel sangue, e un controllo comparabile dell’attività clinica (recidive) e radiologica (lesioni alla risonanza magnetica) della malattia. Anche il profilo di sicurezza di ocrelizumab sc è risultato coerente con il profilo di sicurezza consolidato di ocrelizumab e.v.